“Non hai mai vissuto davvero finché non aiuti qualcuno che non può ripagarti.

Il tempo libero non è un tempo “vuoto” da riempire ma il momento di elezione per l’espressione dell’identità individuale di ciascuno, disabile o no.

Immagina un luogo dove le diversità si incontrano e chi ha avuto qualcosa in meno collabora per dare qualcosa in più. Questo luogo è già una meravigliosa realtà: una struttura dedicata al tempo libero delle persone disabili e luogo di aggregazione per la comunità intera; punto di partenza di viaggi e scambi culturali in Italia e nel mondo. Vola con noi!

L’obbiettivo era uno ovvero riempire, impegnare e occuparsi del tempo libero delle persone disabili al fine di favorirne una più ampia integrazione spinta anche attraverso un’informazione e una sensibilizzazione maggiore dell’opinione pubblica e veicolata grazie alla valorizzazione dei temi e di alcune figure come quella del volontario primo baluardo della missione e inteso nella veste di ponte tra società e disabilità, due realtà che corrono su binari paralleli e che fino ad allora si erano incrociate troppo poco spesso.

Era il 1983 e Lino Brundu, in testa a un gruppo composto da altri quattro insegnanti, si domandava a proposito del tempo libero.

Non si parlava di come occupare questo tempo per tappare un buco dopo una giornata, una settimana o un anno di lavoro vedendo quelle agognate vacanze arrivare, né tantomeno quest’attenzione ricadeva nel “convincere la compagnia di amici abituali sul frequentare quel posto piuttosto che un altro” ma bensì, l’idea e la domanda che stavano nascendo nelle coscienze di questi ragazzi, era un’altra: “e se per questo o quel motivo non potessimo fare da noi?”.

È cosi che, rivolgendo uno sguardo a coloro cui la vita è stata meno generosa, viene ideato il primo programma di vacanze rivolto a soggetti con disabilità che, per l’Italia di quegli anni, il 1986, risultava essere una novità assoluta.

Inizia a prendere forma l’Associazione Tempo Libero Handicappati, per gli amici ATLHA, presieduta dallo stesso Lino Brundu, nel quale si riconosceranno la figura del fondatore e presidente della stessa.

Il riconoscimento per gli sforzi e la volontà arriva nel 1992 quando ATLHA e il Comune di Milano firmano la concessione, da parte di quest’ultimo, de la Cascina Bellaria, casolare alle porte di Milano immerso nel verde che si trasformerà sin da subito nella “base operativa” dell’associazione la quale darà spazio, attenzione e intrattenimento ai disabili del capoluogo lombardo.

I lavori di ristrutturazione e l’impegno economico sono notevoli, si parla comunque di un’associazione di volontari, ma grazie al contributo di Fondazione Cariplo, aziende, istituti bancari, enti e privati, nel 2005 la Cascina vede nuova luce ed è definitivamente pronta all’inaugurazione.